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IL WEEKEND DI PASQUA E IL LABIRINTO

IL WEEKEND DI PASQUA E IL LABIRINTO
[foto del web]
Buongiorno e buon sabato! Eccomi qui finalmente a parlarvi del nostro weekend di Pasqua di quest’anno. Abbiamo colto l’occasione per passare qualche giorno sulla riviera del Brenta, nel paesino d’origine di Michele. Visto le giornate primaverili (tranne il sabato!) abbiamo pensato bene di visitare le stupende ville di queste zone. Con la mia guida preferita ho scoperto queste meraviglie. Ne abbiamo visitate due per l’esattezza perchè tra pranzi vari e visite ai parenti ci restava davvero poco tempo, ma voglio parlavi anche di una terza villa che abbiamo visto la scorsa estate, sempre nella stessa zona.

La prima che si incontra partendo da Venezia è villa Foscari, anche detta la Malcontenta.
Questa villa fu progettata dal Palladio per la famiglia Foscari a metà ‘500. 
Non è interamente visitabile purtroppo, ma attraverso qualche finestrella siamo riusciti a sbirciare anche nei piani bassi dove sono in mostra alcuni attrezzi d’epoca e una sala da pranzo apparecchiata come usava ai tempi. La parte che ci è stato possibile vedere si limita ad una parte del piano nobile, ma essa è stata riccamente decorata ad opera di Giovanni Battista Zelotti. 
I soggetti sono principalmente di carattere mitologico. All’interno sono conservati anche alcuni arredi. Non vi posso mostrare alcuna foto dell’interno poichè è vietato scattarne. Durante la visita comunque è possibile leggere un foglio di spiegazione dei vari decori e della struttura.

La facciata rivolta verso il fiume ricorda vagamente un tempio.

La leggenda vuole che la villa debba il nome di Malcontenta ad una dama di casa Foscari che visse rinchiusa tra le sue mura per scontare la sua condotta licenziosa. Ella sarebbe vissuta qui sola per i suoi ultimi 30 anni senza mai uscire e senza mai ricevere visita da nessuno. La domanda misteriosa rimane quindi coma ella abbia fatto a sopravvivere…

La seconda che abbiamo visitato è Villa Valmarana. 
[foto del web]
In questo caso vi riporto ciò che ci è stato raccontato all’ingresso dal custode.
In origine la proprietà era costituita da due barchesse con al centro la villa  vera e propria. Le barchesse sono così chiamate perchè erano il luogo in cui venivano ritirate le barche poichè era vietato lasciarle ormeggiate lungo il fiume. Negli anni vennero affrescate anche le due barchesse poichè venivano usate dalla famiglia come luogo di ospitalità per i visitatori che si recavano nella tenuta per partecipare alle sontuose feste che venivano organizzate e che spesso duravano anche diversi giorni. 
In seguito all’introduzione della tassa sul lusso però i signori decisero di ricoprire gli affreschi della barchesse con della calce e di far passare le barchesse come magazzino e come casa dei contadini, mantenendo affrescata e sontuosa solo la villa vera e propria. 
Negli anni successivi fu poi abbattuto il corpo centrale della villa e vennero mantenute solo le due barchesse laterali. Oggi è visitabile solo una delle due barchesse poichè l’altra è abitata.

[immagine del web]

All’interno si possono osservare decorazioni molto realistiche, in particolare sulle pareti laterali del salone centrale sono raffigurati dei balconcini in cui sono raccolte diverse persone che danno proprio l’impressione di osservare ciò che avviene al suo interno.
La terza villa che abbiamo visitato è Villa Pisani a Strà
Questa villa merita davvero un pomeriggio intero per la visita. Il giardino è enorme, ben curato e ricco di angolini nascosti da scoprire. Primo fra tutti il labirinto!
La coffee house
La villa interna, purtroppo senza tour guidato, è costellata da testimonianze molto importanti, dovute al fatto che fu spesso scelta come luogo di importanti incontri tra capi di governo. Tra di esse si può evidenziare la stanza di Napoleone, le stanze di Vittorio Emanuele II e un abito appartenuto alla moglie Rosa Vercellana, a cui il re concesse il titolo di contessa di Mirafiori per legittimare il matrimonio con essa.
Sono davvero mirabili anche i soffitti con i suoi affreschi