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MULTIMEDIALAND VALLE CAMONICA

MULTIMEDIALAND VALLE CAMONICA

Buongiorno! Iniziamo a parlare del mio weekend in Valle camonica. Oltre ad assistere ai vari work shop ho anche avuto il piacere di fermarmi in tre ristoranti aderenti all’iniziativa delle settimane della gastronomia camuna.

Alta Valle: ristorante la Corte di Bacco (Edolo)

Già al nostro arrivo ci colpisce l’ambiente del ristorante, rustico ma ricercato nei minimi particolari. In questo menù è stata cura dello chef ricercare e valorizzare i sapori del territorio, ma anche riportare in esso le contaminazioni delle zone circostanti.
Come è stato più volte ricordato dell’ambito dei vari eventi questo luogo, è stato e tutt’ora rimane, una zona di passaggio. Da qui nasce la volontà di far conoscere ai viaggiatori non solo i prodotti tipici ma anche il luogo in cui nascono.

Il nostro percorso di conoscenza gastronomica inizia dall’antipasto.
Ci vengono portate delle polpettine di carne salada su nido di cavolo viola e vellutata al Brè.

Il tutto risulta molto armonico e dal sapore deciso. Io non sono un’amante dei cavoli in generale quindi la loro presenza nel piatto mi aveva bloccato un attimo in principio. L’accostamento con la carne e il formaggio mi ha invece sorpreso poichè aiutavano a sgrassare boccone dopo boccone e rendevano il tutto equilibrato e gustoso. La cottura del cavolo rosso è stata effettuata sul modello dei crauti proprio per ricordare un sapore più nordico.
Siamo poi passati al primo: gnocchetti di castagne in salsa di brasato al Fenocolo e scaglie di Stilter.
Io personalmente ho adorato questo piatto, sono infatti convinta che la farina di castagne dia il meglio di sè nei piatti salati.
Come nel caso precedente uno sguardo particolare è stato riservato ai prodotti della zona, in particolare castagne, formaggio Stilter e Fenocolo.


Come di certo immaginerete il sapore è pieno e deciso, come ci si aspetta dai piatti di montagna, ma nella sua semplicità era equilibrato e gustoso. Per un soffio mi sono ricordata di fotografarlo perchè avevo già iniziato ad assaggiarlo!
Il menù continua poi con un secondo impegnativo e dal gusto particolare. Uno stinchetto di agnello alla grappetta cotto a bassa temperatura e crema alle mele Golden edolesi.


L’agnello ha come prerogativa un gusto davvero particolare che in questo caso veniva addolcito e armonizzato dalla cremosità della mela, tiepida e avvolgente. Il trionfo finale è stato nel dolce. Cupcake alle noci con gelato al Crodarol e spuma sifonata al miele.



 Il tortino alle noci tiepido e soffice veniva esaltato al meglio dall’abbinamento con la mousse al miele e il gelato fresco e cremoso puliva la bocca completando a meraviglia il menù. 
Insomma ripeterei l’esperienza?! Certo che sì!
Inoltre sono rimasta piacevolmente colpita dal proprietario/chef Marco che più di una volta durante il pranzo è passato tra i tavoli per raccogliere i nostri pareri, insomma mi sono sentita importante non solo come cliente ma come “critica” e sebbene io non sia assolutamente all’altezza dei grandi del mestiere la mia opinione è stata tenuta in considerazione e in pochi minuti di confronto mi sono stati spiegati abbinamenti che io non avevo notato come studiati ma che invece lo erano. Insomma, da questa esperienza ho imparato tanto! Da tutti i piatti che ci sono stati portati emergeva chiaramente la passione che era stata messa nel cucinarli, insomma un piacere per gli occhi, ma soprattutto per il palato.

Media valle: Ristorante da sapì (Esine)

Questo ristorante ha un ambiente più ordinario rispetto al precedente, ma comunque elegante, ben pulito e con personale molto cortese. Pochi minuti dopo esserci seduti insieme al menù ci sono stati portati dei piccoli antipasti che consistevano in un crostino con gelato all’olio d’oliva e pomodorini semi-secchi e germogli di lenticchie. Il tutto reso molto elegante dalla piccola dimensione e dalla particolarità del gelato. Come antipasto abbiamo ordinato un piatto fuori menù, preparato solo in occasione di queste settimane della gastronomia, cioè una crema di zucca con polpettine di trota e crostini di pane. Purtroppo non ho una foto ma, siccome la realizzazione non è troppo complessa e ho una bella zucca che attende di essere utilizzata, la riproporrò molto presto. 
Io ho adorato questo antipasto perchè era tiepido, saporito ma allo stesso tempo leggero, insomma uno di quei piatti confortanti perfetti per una fredda serata d’inverno. Le polpettine di trota abbinate ad essa sono state una rivelazione. Come primo piatto invece abbiamo preso i Casoncelli. Buoni, ma non entusiasmanti. Li rimangerei ed erano molto buoni, non fraintendetemi, ma a mio avviso mancava quel tocco in più che invece era presente nell’antipasto. Ho apprezzato molto la ricerca degli ingredienti da parte dello chef, la predilezione per alimenti biologici e possibilmente a km0.
Il vero colpo di scena, all’altezza dell’antipasto, è arrivato con il dessert. Una coppa di gelato, vanto del ristorante e molto rinomato nella zona, con cioccolato extrafondente e caramello al rosmarino. Insomma il secondo gusto era un colpo di genio unito alla maestria nella combinazione degli ingredienti. 

Bassa valle: Agriturismo el dos del bec (Pisogne)

In questo caso il punto di forza è sicuramente la posizione panoramica, ma la strada per arrivarci è molto ripida, piuttosto stretta e tortuosa. Non voglio sminuire assolutamente questo agriturismo perchè ha sicuramente dei punti di forza, ma per affrontare questa tortura di strada al mio arrivo dovrei trovare l’eccellenza. I salumi prodotti autonomamente da loro sono ottimi, le focacce di benvenuto anche, come del resto gli antipasti, fantasiosi e gustosi. Dall’altra parte però l’assenza di un menù, l’anonimia dei primi piatti, la strettezza della sala e la quasi mancanza del parcheggio mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca. 
Tutte le portate variano giorno per giorno, sono preparati in maggioranza al momento, ma a parte due degli antipastini non ho riscontrato nulla di tipico o originale, ma dei piatti che potrei trovare anche altrove e dove sarebbero più inerenti al territorio, come il risotto al radicchio trevigiano o le rosette di pasta di lasagna ripiene di prosciutto, formaggio e spinaci (piatto che andava molto a casa mia quando ero piccola).
Ci tornerei?! Forse sì, ma sicuramente non durante il fine settimana e non con una normale macchina. Sulla carta il luogo e il menù teoricamente proposto mi attiravano molto, ma nella pratica sono rimasta un po’ delusa.